Tu crei la tua sequenza temporale

Quando avevo quindici anni, volevo averne subito diciotto. Per me, diciotto anni è venuto come una promessa di libertà. Immagino che tu abbia pensato una cosa del genere se fossi nato a metà degli anni '60... anni '70... anni '80, forse no.

Ho fatto dei sogni. Tanti sogni folli. E ti credo anche io. Li ho ancora. Gli adolescenti sognano sempre qualcosa. I sogni adolescenziali possono anche essere simili. In generale, pochi di questi sogni diventano realtà.

La mia adolescenza è stata meno frenetica di quanto potrebbe desiderare un bambino. E più complicato di quanto un adulto possa prevedere. Non facile. Un'adolescenza piena di errori, troncata da tanta responsabilità emotiva prima del tempo della maturazione.



Sono cresciuto con l'idea precisa: andare oltre i miei limiti solo a vantaggio del collettivo familiare. Oppure, per portare a casa qualche medaglia d'oro. Fatto onestamente, non ricordo di averlo fatto. Fin da quando ero un adolescente, non riesco a pensare a vantaggi individuali.

O vinciamo tutti o preferisco perdere. 

Tu crei la tua sequenza temporale

Sono sopravvissuta ad attacchi di ansia, dubbi, sensi di colpa, paure... per amore, tutto ciò che è superfluo, ora lo so.

Aveva una personalità drammatica, troppo forte in contrasto con la bassa autostima. E il desiderio di sdraiarsi a letto e morire. Anche pigro, infatti. Forse è per questo che non sono morto, per pura pigrizia.

Intorno ai trent'anni, già sposata e madre di 3 figlie, allora sì, l'insetto preso! Soffrivo di depressione e, come bonus, di sindrome di panico. Natureba con eccezioni razionali, cerco metodi a cui mi sento connesso e in quella ricerca ho trovato l'omeopatia. Il trattamento è iniziato, in una delle consultazioni che ho sentito dal medico, il dott. Augusto, a cui ho solo gratitudine, l'ammonimento sconcertante e decisivo per quello che sono oggi: «È facile voler morire, non è vero? È difficile avere il coraggio di vivere”. 



Un pugno al naso mi avrebbe deformato meno la faccia. Comunque, come è andata a finire, di sicuro!

Da allora, ho storto il collo, mi sono guardato intorno e ho deciso di vivere. Avversari in arrivo? Molti!

Dall'immaginario al reale e al più crudele: io. 

Tu crei la tua sequenza temporale

Ho fatto tai chi per curarmi dalla depressione e dal panico. Con le arti marziali, ho imparato alcune regole. Uno di questi è sfruttare l'energia rilasciata nei colpi dell'avversario, trasmutare questa energia in forza per vincere il combattimento. Un altro principio è non perdere l'equilibrio. Sostegno al 100% sui piedi, anche se a un certo punto uno di loro non è a terra.

Non mi piacciono molto le regole. Ma ammetto che servono a mettere ordine in un possibile pasticcio. Ho una regola che mi piace, appresa dal mio maestro di tai chi, Daniel Lee: gioia e tristezza sono su una scala immaginaria, non possiamo mai dare più peso da nessuna parte. Le emozioni devono essere sempre equilibrate. Ricordi quando stavi combinando qualcosa e tua madre diceva: “Stai ridendo molto, lo vedo già: presto piangerai”? Se il tuo non l'ha detto, fortunato.

Semplice esempio di mancanza di equilibrio: mia madre ha avuto due ictus. Il primo, emorragico: ha litigato con il direttore della banca. Il giorno dopo è sceso in ospedale. Il secondo, ischemico: Marcelo, mio ​​fratello, ha commentato che sarebbe diventato padre. Il giorno dopo è sceso in ospedale. Credimi: la rabbia e la gioia fuori luogo sono state responsabili del danno!

Non è difficile da capire.

Tu crei la tua sequenza temporale

Tutto passa, e noi paghiamo con gli effetti delle nostre azioni. Possiamo essere lo schizzo o l'opera d'arte. Gli artisti siamo noi. Abbiamo gli strumenti forniti dal Grande Creatore.



Quello che vuoi è oltre il velo dell'illusione. Non esiste un modello corretto da seguire. Ci sono formule che si possono imparare, ma non esiste una ricetta perfetta.

La prima cosa che ho messo nella mia pratica quotidiana è stata la "non incolpare me e non incolpare me". Questo non vuol dire che sto perdonando tutti i miei errori. Se mi sbagliavo, mi sbagliavo e basta. Sono onesto e leale con me stesso. Non incolpare me per il tuo errore. Se hai commesso un errore, sii onesto con te stesso. Non mi maltratto più. Non mi permetto di essere maltrattato. 

Cerco una via di mezzo tra essere rilassato e attento. Ho imparato a contemplare per poi realizzare. Ho imparato a concentrare la mia mente sugli obiettivi. Ho anche imparato: se non ho un obiettivo in questo momento, maledizione, aspetterò un altro momento. Non tutti i miei obiettivi si avvereranno. E anche allora, la mia realtà può essere ancora migliore. Va tutto bene. Non tutti i tempi risolvono. Scusa se hanno detto il contrario. Credo che il tempo passi, ma siamo noi a decidere.

Ho già guadagnato un anno in una giornata ben vissuta. Ho già perso un anno in brutte giornate. Ho smesso di insegnare la nevrosi, quasi obbligata a vivere intensamente ogni secondo. Vivo e basta. Intensamente o no.

Assolutamente sì, io vivo! 

Tu crei la tua sequenza temporale

Se ne ho voglia, perdo tempo. Mi abbandono all'ozio della contemplazione. Poi mi godo la pienezza del movimento. Quindi naturalmente l'azione accade. Non devo, non ho bisogno di essere tachicardicamente felice tutto il tempo. Sono felice, molto, ma non tutti i giorni sono i giorni del circo.


La sofferenza può essere un'invenzione reale o immaginaria. Soffro nella misura in cui è vero. Distacco dalla sofferenza, se è creatività in eccesso nella mia testa.


Distacco da gioie molto rimbalzanti ed emozioni superficiali.

Non creo grandi aspettative. Né per me né per altri. Le aspettative sono sane nella giusta misura e come promemoria del possibile.

Inoltre, tutto è transitorio. In transito. Illusorio.

Cos'è rimasto? Cosa pensi che ottenga davvero, come sinossi di così tante informazioni sulla tua sequenza temporale?

È proprio quello che è. Ciò che è è indipendente dalla materia e dalla gioia momentanea. 

È la tua essenza liberata dall'Ego. È il piacere che tanto cerchiamo.

Oops, questo è reale. Sei tu! 

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