Sì, negli anni ho avuto altri insegnanti e alcuni di loro hanno segnato la mia vita, diventando, in seguito, estremamente importanti per la mia scelta professionale.
Di solito dico che la professione mi ha scelto, lucidato, formato e solo quando ha avuto la certezza di essere pronto, mi ha permesso di camminare con le mie gambe. Fino ad allora avevo un altro mestiere e una serie di domande… Un'infinità di domande e ansie molto particolari e una paura terribile di non poter scrivere la mia storia professionale.
Ma poi mi sono ricordato dei miei insegnanti… Ognuno con il proprio stile, ognuno portando il proprio messaggio e la propria verità . Dedicare parte della propria vita all'insegnamento, a mostrare un mondo di conoscenze e un percorso interessante. La zia della scuola materna con la sua insolita pazienza e prontezza per i suoi piccoli apprendisti. Ho ricordato la serietà esagerata del professore di matematica che, a fine anno, si è rivelato un giovanotto scherzoso e divertente. L'allora tenace insegnante di portoghese che, dopo le prime due difficili classi, è diventato un simpatico amico del gruppo di quasi trenta studenti.
Ci sono stati tanti esempi, tanti stili e tanti messaggi subliminali durante le lezioni, che ho pensato di essere proprio come loro: persone in carne e ossa, che vivono la loro vita e si dedicano all'insegnamento, complicità e impegno per un comune interesse intellettuale .e da lì stabilire una relazione di routine.
Saggi sono quelli che rendono questa relazione una piacevole convivenza.
Sono orgoglioso di essere un insegnante, di avere fratelli e amici insegnanti e colleghi insegnanti... Viva!
Quando le persone mi chiedono perché ho voluto diventare un insegnante, dico che la conoscenza che cerco è instancabile ed è per questo che sono un insegnante: perché non mi stanco mai!
A tutti gli apprendisti… Viva!
